Articolo scritto il 12 settembre 2012 nella categoria Informazione | 2 Commenti
Da un po’ di tempo ho smesso di leggere e guardare le news. Basta quotidiani, telegiornali, drammi mondiali condensati in poche righe su qualche testata online. Ho smesso perché non sentivo nessun effetto positivo nella mia vita e sospettavo, anzi, che potesse avere un effetto dannoso. A volte capitava di guardare o leggere notizie con l’aspettativa di trovarvi l’ennesimo grande evento mondiale, qualcosa che scuotesse il cuore del mio essere. Altre volte invece capitava di controllare il mio smart-phone ogni ora, ossessivamente, per avere la mia personale dose di notizie. Avevo davvero bisogno di sapere quello che passa ogni giorno attraverso il filtro dei media, o ero solamente un drogato di news?
Intuivo che la mia situazione era la seconda. Dopo alcune ricerche ho trovato alcuni indizi utili a capire quello che mi stava succedendo. Il nostro cervello è strutturato in modo da notare le novità ed ignorare ciò che già sappiamo. Non ci siamo evoluti per contemplare di continuo le stesse cose più e più volte, ma per cercare delle novità in ciò che è rimasto inesplorato. E questa ricerca della novità dà parecchia dipendenza. Quando leggi una nuova notizia, questo stesso articolo per esempio, il tuo cervello rilascia un neurotrasmettitore chiamato dopamina. La dopamina non produce le sensazioni piacevoli che la gente normalmente associa ad essa, ma causa la brama per quelle sensazioni. Questo desiderio può continuare anche quando gli effetti piacevoli di uno stimolo sono inesistenti.
Non c’è da meravigliarsi se quasi tutte le dipendenze che conosciamo siano in qualche modo legate al sistema della dopamina. La dipendenza da internet è molto simile, riguardo alla dopamina, a quella da cibo, da sesso o alla dipendenza da droghe. Gli effetti causati dal leggere piccole, sensazionali news che per te non contano e che non richiedono alcuna riflessione, è triplice. In primo luogo, la desensibilizzazione, il fatto che col tempo hai bisogno di stimoli più intensi e tendi a trascurare le cose che per te sono più importanti. In secondo luogo, la sensibilizzazione, il fenomeno per cui in certi contesti diventi iper-sensibile, perché associ alla situazione un rilascio di dopamina. Per esempio, è molto più probabile che desideri controllare per un momento la tua e-mail se vedi nei paraggi un computer o uno smart-phone, piuttosto che se stai passeggiando in mezzo alla natura. Il terzo effetto di una dipendenza è quella che in inglese si chiama “hypofrontality”, ovvero l’atrofia della corteccia frontale: l’attività dei lobi frontali del cervello diminuisce, il che a sua volta rende più difficile controllare i propri impulsi.
Nonstante questi effetti sul cervello siano già abbastanza gravi di per sé, non ho smesso perché sentivo di avere una dipendenza. E’ stato qualcosa di più fondamentale di questo. Ho capito che le news distorcevano la mia realtà. Le notizie dovrebbero essere informazioni di cui la gente ha bisogno per gestire i propri interessi all’interno della comunità. Hai bisogno di informazioni per sapere quali sono le opportunità e quali sono i problemi, là fuori.
Eppure, le notizie fanno il contrario. La maggior parte di esse sono l’opposto di quello di cui effettivamente facciamo esperienza ogni giorno. Il nostro punto di vista sul mondo è inconsciamente distorto e con ciò finiamo col produrre interpretazioni sbagliate. Le news mostrano quasi sempre l’eccezione alla regola, non la regola stessa. Per esempio, non sentiamo mai di quante persone amano i loro coniugi, ma veniamo bombardati da notizie di omicidi o stupri. Sentiamo parlare solo di guerra, mai di pace. La maggior parte di noi non ha mai sperimentato un attacco terroristico, ma per prevenirne uno troviamo naturale rinunciare interamente, in aeroporto, alla nostra privacy. Sopravvalutiamo il terrorismo e gli incidenti aerei mentre sottovalutiamo, per esempio, l’inquinamento acustico e lo stress cronico. E siccome i media non mostrano mai uno sforzo di auto-riflessione, non scrivono mai di loro stessi, diamo per scontata la loro importanza e sottovalutiamo il loro effetto negativo sulla coscienza collettiva del nostro mondo.
Quasi tutte le news sono irrilevanti. Sono mero intrattenimento all’insegna del motto “se non porta beneficio, è comunque un prodotto venduto”. Quello che voglio dire con questo è che c’è un’intento nascosto dietro alla nostra classica concezione di notizia. Non è lì solamente per informarti, è lì anche per conformarti. E ‘caricata di propaganda del governo e delle società di marketing. Tutte le pubblicazioni dei media in qualche modo fanno profitto dai loro lettori. Il test per vedere se vale la pena di leggere una particolare news, è quello di porsi la seguente domanda: “Ha rilevanza questa informazione per il mio “funzionamento” giornaliero? Ti sorprenderai di quanto spesso sarai costretto a rispondere “no”. Prendi il particolare fenomeno del 20° e 21° secolo del successo, ad esempio. Mentre è molto importante tenere in piedi strutture sociali che mantengano viva una memoria collettiva della reputazione di una persona (vogliamo ad esempio un sindaco morale e degno di fiducia, evitando persone inaffidabili), non ci serve a nulla sapere di ogni singola scoreggia di Justin Bieber. Per noi non ha alcuna sorta di rilevanza personale. Sono solo calorie inutili per la nostra mente.
Un’altra ragione per cui dovresti evitare le news è che smetti di pensare con la tua testa. Tutto è già pre-confezionato dalle società dei media che hanno interesse a generare le notizie il più economicamente possibile. Pensare è difficile, occorre tempo e fatica. La news invece è più facile e dà l’impressione di veridicità. Ma è proprio così?
Se guardiamo al passato vediamo che non un solo giornale aveva predetto le due guerre mondiali, la crisi economica, l’ascesa di internet, Wikipedia, o le rivolte della primavera araba. Eppure, quando ci dicono che il mercato azionario è in crescita e che le banche hanno imparato dai loro errori, ci dimentichiamo di quanto le loro previsioni si siano rivelate errate in passato. Siamo in grado a malapena di prevedere il meteo con una settimana di anticipo, e pensiamo di poter prevedere il comportamento dell’umanità, che è infinitamente più complesso?
I media dovrebbero essere un mezzo attraverso il quale comprendiamo il mondo. Ma le grandi corporation dei media oggi sono più come parassiti, che si nutrono delle nostre debolezze evolutive. E non c’è quantità di ragionamento o introspezione da parte nostra che possa contrastare questo trend. L’unica via è quella di tagliarci fuori dai media, completamente. Se qualche notizia nel mondo ha rilevanza per la tua vita, verrà da sola a bussare alla tua porta, non c’è bisogno di tracciarle tutte. Piuttosto, rivolgiti a testate che analizzano il mondo in maniera coerente, che osano ammettere che non lo conoscono, che è complicato. Perché ogni facile racconto di come la recessione economica sia stata causata dall’avidità, o di come il movimento “Occupy” sia il delirio di un gruppo di hippies, è una stronzata. Le news danno un’immagine del mondo che è facile da capire, ma la realtà è che il mondo è molto complesso.
Ti ricordi le prime cinque news della settimana scorsa? Nemmeno io ci riesco (ho una scusa, non le ho lette!). Perché allora continuare a consumare qualcosa che ti rende malato?
Fai una dieta da informazioni. Leggi un libro. Vai fuori. Non lasciare che i mezzi di comunicazione ti spaventino. Non pensare che ti perderai qualcosa. Perché non succederà.
Liberamente tradotto da highexistence.com
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